
“Oh Grande Dea,
Ti sei liberata dalla prigione ghiacciata dell’inverno. Ora è la fioritura, quando le fragranze dei fiori si diffondono nella brezza. Questo è l’inizio. La vita si rinnova con la Tua magia, Dea della Terra. Il Dio cresce e sorge, vivo nella Sua giovinezza, ed irruente nelle promesse dell’estate
Io cammino sulla terra in amicizia, non in dominazione.
Madre Dea e Padre Dio, infondete in me
Attraverso questa pianta il calore per tutte le cose viventi.
Insegnatemi a rispettare la Terra e tutti i suoi tesori.
Possa io mai dimenticare.”
Primiera(Notte del 20 su 21 marzo) – Il bilanciamento cosmico
Il perfetto equilibrio tra la tenebra e la luce è segnato dall’equinozio di primavera, e la parola stessa derivante dal latino “æquus nox”, sta a significare che il lasso di tempo che intercorre tra il periodo notturno e quello diurno è il medesimo, anche se in questo bellissimo periodo dell’anno le ore di luce stanno soppiantando gradualmente quelle di buio e la Ruota delle streghe si accomoda inesorabilmente verso la bella stagione delle lunghe giornate estive. Per questo motivo la festa di Primiera è accomunata nel paganesimo al pensiero della rinascita e della fertilità.
Nelle tradizioni druidiche la primavera astronomica è festeggiata nelle ricorrenze di Imbolc, Ostara e Beltane che rispettivamente ne scandiscono il tempo: Imbolc come rappresentazione dei primi movimenti naturali di rinascita, Ostara come dimostrazione effettivamente percepibile e Beltane come massima esplosione, in cui tutta la Natura esterna la propria vitalità. Sia a Roma che in altri paesi del Mediterraneo l’inizio dell’anno era segnato dall’avvento dell’Equinozio di primavera e nel culto di Mithra addirittura si fa riferimento ad esso come data solenne dell’inizio di tutti i tempi.
L’etimologia della parola Ostara ci riconduce ad Eostre, la stella dell’Est o Venere, dea della fertilità collegabile nell’aspetto divino all’Isthar babilonese e all’Afrodite greca. L’animale totem di Primiera è la lepre, anch’essa simbolo di fertilità, tanto da divenire considerato in alcuni casi uno dei tanti “famigli” delle streghe essere associato a diverse divinità lunari come Freya, Iside, Afrodite e la stessa Eostre. L’abitudine di consumare uova di cioccolato o uova naturali decorate per la ricorrenza deriva da un’usanza pre-cristiana, essendo l’uovo stesso un emblema vitale di rigenerazione e di creazione, tanto da far supporre l’idea della nascita dell’universo attraverso la schiusa del guscio di un uovo, quale portatore del precursore germe di vita , nell’immaginario di tantissime civiltà.
Le uova, prima di serpente e poi di gallina, venivano decorate , colorate e successivamente donate come simbolo di fertilità. Sempre secondo il Venerabile Beda, Eostre era la versione Sassone della dea germanica Ostara.

Un uovo divino quindi, generato da una Grande Dea e schiuso agli occhi del nulla più assoluto dal Dio maschile, esordio essenziale per la nascita di tutte le cose.
Ma se l’uovo è l’emblema della festa di Primiera, la sua erba sacra è il trifoglio, rappresentato sovente come il Triskele ed accomunato dagli irlandesi alla ruota solare, al Cerchio magico ed agli Elementi. Primiera è il risveglio di tutta la natura dal lungo letargo invernale, lasso di tempo in cui il seme germogliato a Candelora comincia appieno la sua manifestazione di forza prorompente.
Sebbene l’atmosfera equinoziale porti al nostro organismo influssi benevoli, dobbiamo tenere presente che ogni cambio stagionale repentino può favorire l’insorgere di squilibrio e nervosismo, per questo motivo sarebbe bene in questo periodo trattare con maggiore attenzione il nostro fisico, magari apportando alcune modifiche alla nostra dieta alimentare.
Primiera è un periodo di innovazione pratica, è tempo di mettere in atto tutti i validi propositi che ci siamo prefissi durante il nostro lungo “ascolto interiore” invernale, magari ritagliando quel tempo che solitamente non possiamo concederci durante il resto dell’anno per riuscire ad accrescere il nostro cammino occulto, la nostra rinascita esoterica.

Benedizione del Giardino di Ostara
Fra le diverse rappresentazioni della Primavera uno dei più emblematici è sicuramente lo scarabeo, emblema della Fenice, depositaria e simbolo dell’Uovo Cosmico.
Questo rituale è adatto a coloro che tengono un giardino o piccole coltivazioni sul balcone. La Primavera si caratterizza come la stagione delle piogge che porteranno fertilità alla terra, il rito ha lo scopo di propiziare la fertilità e l’abbondanza di quanto coltivate sia nel vostro giardino fisico sia nel giardino della vostra anima. Recatevi nel giardino portando con voi un’offerta per la Dea. Se avete degli alberi, vi suggerisco di procurarvi delle Marteniche delle bamboline, fazzoletti o nastri colorati che un tempo erano comunemente offerti alle fate e agli altri Spiriti della Natura. Sarebbe gentile da parte vostra offrire anche qualcosa per gli animaletti che abitano il vostro giardino, un gesto di vera amicizia verso le creature protette dalla Dea. La cosa migliore sarebbe rivolgervi alle creature più piccole come le formiche o altri insetti la presenza dei quali spesso distingue i giardini sani da quelli malati. Se invece avete rondini o altri nidi d’uccelli nelle vicinanze potete portare della paglia o del cotone che possa fare da letto per il loro nido. Sistemate i bulbi e i semi in modo da benedirli insieme al terreno. A questo punto accendete la fumigazione di Ostara e una candela bianca. Rivolti verso Est, pronunciate la seguente orazione:

«La terra è fresca e al buio, nelle sue profondità, una nuova vita ha inizio. Che la terra sia benedetta con la fertilità e l’abbondanza, con piogge di acqua viva, con il calore del sole, con l’energia della terra cruda. Che il terreno sia benedetto come il grembo della terra piena e fruttuosa perché di nuovo il giardino fiorisca.»

Lasciate che la candela e la fumigazione brucino completamente, nel frattempo cercate di sentire la Dea intono a voi e di ascoltare il vostro giardino. Ponete attenzione all’odore della terra, ai rumori degli insetti e del vento fra i rami e le foglie. Annusate il profumo delle nuove gemme e dei fiori appena sbocciati. Quando la fumigazione avrà finito di bruciare spargete le ceneri nel terreno e sotterrate la candela che dovrà essere incera naturale per non creare danni alla terra.
Le Erbe di Ostara

Ostara:
Tromboni, asperula, violetta, ginestra. olivo, peonia, iris, narcisi, trifoglio , tulipani , lillà , tarassaco, forsizia, azalee ,potentilla, pratolina, giacinti ,violette, tutti i fiori di primavera.
Le Candele di Ostara

Olio eterico per vestire le candele di Ostara
